15 dicembre – Anticoli Isabella, Bianchi Costanza, Burnengo Eugenia, Campara Lorenzo, Catalano Claudia, Citterio Benedetta, Corniani Fabio (Gruppo 6A).
Tratto dalla ricerca: “Spillover effect of congestion charging on pro-environmental behavior” di Naoko Kaida; Kosuke Kaida.
Sempre più evidenti sono i disagi legati al problema ambientale. L’emissione di gas nocivi aumenta in modo esponenziale ogni anno, provocando seri problemi all’uomo e a ciò che lo circonda. L’introduzione della congestion charge, la famosa tassa sul traffico, sembra essere la soluzione più efficace e immediata. I cittadini una volta sottoposti a tassazione, sviluppano infatti un comportamento e una mentalità più attenta all’ambiente.
Negli ultimi anni il traffico stradale e l’inquinamento che ne consegue sono diventate problematiche pressanti nelle grandi città. Le automobili sono il mezzo più comodo e diffuso tra gli abitanti, le quali facilitano e velocizzano gli spostamenti quotidiani rendendo sempre più accessibili anche mete più lontane. Sebbene l’utilizzo del mezzo di trasporto privato porti evidenti vantaggi al singolo e alle famiglie, il suo eccessivo impiego ha avuto un significativo impatto sull’inquinamento delle metropoli.
Diversi studi hanno confermato la necessità di prendere provvedimenti per salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini. Il semplice utilizzo, anche solo per brevi tratte, comporta la combustione di grandi quantità di carburanti che alimentano i motori di tutti i veicoli circolanti e di conseguenza una massiccia diffusione di molecole di anidride carbonica (CO2) e di particolato (PM10) nell’atmosfera.
Nei cittadini, infatti, l’effetto del PM10 si manifesta sempre più frequentemente in malattie e infezioni dell’apparato respiratorio.
Nonostante le numerose campagne di sensibilizzazione ecologica perpetrate negli ultimi decenni il singolo individuo non è ancora pienamente cosciente delle effettive conseguenze che il suo agire quotidiano può avere sull’ambiente. Per questo motivo sono state introdotte misure che hanno un impatto diretto sulla routine dei cittadini con lo scopo di confinare il problema e di evitare ulteriori danni.
I risultati della ricerca
Al fine di limitare l’inquinamento ecologico dell’aria e l’emissione di gas nocivi le istituzioni hanno introdotto la sperimentazione di nuove misure precauzionali sull’utilizzo delle auto in alcune zone delle città. Un chiaro esempio di misura protettiva adottata in numerose metropoli è la congestion charge, ovvero una tassa imposta sulla circolazione delle auto nelle aree del centro-città. Imposta per la prima volta a Singapore nel 1975, è stata successivamente introdotta in Europa nel 2003 a Londra, a Stoccolma e a Milano. Questi interventi sono stati un grande successo sia dal punto di vista ecologico che economico.
Per verificare l’efficacia dell’iniziativa è stata svolta una ricerca “Spillover effect of congestion charging on pro-environmental behavior” di Naoko Kaida; Kosuke Kaida in cui i cittadini sono stati sottoposti a dei questionari riguardanti gli aspetti della propria quotidianità al fine di comprendere la reale utilità delle nuove norme sul traffico. Uno dei primi esperimenti è stato condotto a Stoccolma, in Svezia, dove le persone intervistate erano residenti nelle zone esterne della città. Le aree selezionate erano direttamente interessate al sistema di tariffazione poiché introdotto per i viaggi da fuori al centro-città. Il primo sondaggio è stato realizzato nel febbraio 2008, ovvero 2 anni dopo l’introduzione della tassa. Il questionario è stato spedito via posta a 1210 proprietari di automobili, i quali sono stati invitati a rispondere a domande relative al loro uso quotidiano del proprio veicolo e a comportamenti pro-ambientali prima e dopo l’introduzione della tariffazione.
I questionari raccolti sono stati 370 ovvero il 30% del totale. Il questionario era suddiviso in varie parti, tre delle quali riguardanti le ipotesi e l’analisi di studio, dopodiché sono state sottoposte quattro domande per verificare la comprensione delle regole di tariffazione e il grado di informazione riguardo ad esse: la prima inerente all’attuazione del processo di addebito delle tasse nel 2006; la seconda riguardante il referendum svolto nel 2006; la terza relativa al riavvio di un’altra tariffazione e infine la quarta riguardante le norme di sanzione.
Ai partecipanti è stata chiesta la loro modalità di viaggio nei giorni feriali prima e dopo la tariffazione. Le domande relative al comportamento pro ambiente riguardavano tre diversi settori: il trasporto utilizzato nel fine settimana, l’utilizzo di risorse e di energia e il consumo di prodotti e riciclaggio. Questi elementi sono stati scelti perché spesso utilizzati negli studi del comportamento pro ambiente. Gli intervistati hanno dovuto rispondere ai quesiti con una votazione da 1 (mai) a 5 (sempre) sui loro comportamenti.
A seguito della pubblicazione dei risultati è emerso che il numero degli intervistati che hanno utilizzato l’auto è sceso da 175 a 164, coloro che hanno usufruito dei mezzi pubblici sono diminuiti da 87 a 86 e gli intervistati che hanno raggiunto il loro posto di lavoro a piedi o in bicicletta sono aumentati rispettivamente da 9 a 17 e da 13 a 16. Questi risultati hanno permesso di rilevare un cambiamento positivo verso una modalità di trasporto pro ambiente.
I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi in base al variare delle loro abitudini di viaggio prima e dopo l’introduzione della tassa, questi inoltre sono stati intervistati in merito al cambiamento della loro sensibilità riguardo al problema ambiente.
L’insieme dei dati raccolti mostra che le modifiche sulle scelte riguardanti i mezzi di trasporto incidono anche su altri comportamenti pro ambiente, quali l’utilizzo delle risorse e dell’energia. Queste reazioni sono state osservate anche nei soggetti che hanno modificato negativamente o hanno conservato la loro modalità di trasporto nonostante l’imposizione della tassa.
L’iniziativa ecologica nel mondo
Le nuove condizioni sul traffico sono servite a salvaguardare la salute dei singoli e hanno portato a una diminuzione del riscaldamento globale.
Gli importanti risultati ottenuti non sono solamente dovuti alla riduzione del traffico ma anche al cambiamento della mentalità nelle persone. I cittadini sono stimolati a modificare le proprie abitudini per sostituirle con un comportamento a favore della salvaguardia dell’ambiente: questo fenomeno, generato dall’introduzione delle congestion charges, è detto spillover effect.
La diffusione di comportamenti pro ambiente è stata stimolata anche da interventi da parte di personalità politiche, come quella dell’inglese Ken Livingstone, sindaco di Londra dal 2000 al 2008, che ha definito la congestion charge un successo, sottolineando il fatto che non solo ha ridotto il traffico del 18% ma ha anche incentivato l’utilizzo dei mezzi pubblici londinesi.
Anche l’attuale Assessore alla sicurezza del Comune di Milano, Carmela Rozza, si è espressa a favore di questa iniziativa affermando: “questo è l’inizio di un percorso che punta al rafforzamento dei mezzi pubblici. Partiremo da qui e vedremo come decongestionare la città.”
Una parte rilevante del progetto per lo smaltimento del traffico cittadino è infatti, costituita dall’intensificazione della rete di trasporto pubblico.
La radicale svolta nella mentalità ambientale
Dai dati ottenuti dalle ricerche si evince che anche coloro che non hanno potuto fare a meno dell’uso dell’automobile hanno cercato di risparmiare su altre risorse, come ad esempio l’energia elettrica. Questo dimostra che la tassa risulta necessaria per consapevolizzare i cittadini riguardo le loro abitudine nocive. Inoltre molti sono stati effettivamente sensibilizzati alla questione ambientale. Si può quindi dire che l’effetto spillover diffonde una mentalità positiva all’interno delle famiglie e dei singoli in contesti urbani e non.
In conclusione, gli studi presentati mostrano che l’introduzione della tassa non solo mitiga il traffico ma diffonde una psicologia e una modalità d’azione pro ambiente.